Botox fai-da-te
In crescita il trend di chi si fa le punturine da solo, con l'aiuto di TikTok e Youtube. Un medico estetico mi ha raccontato cosa si rischia.
Spoiler alert. Chi non vuole sapere cosa potrebbe succedere al suo viso e alla sua salute nel caso decidesse di fare da sola/o qualche punturina per spianare le rughe e rimpolpare i lineamenti, è meglio che non prosegua nella lettura di questo post.
Con l’aiuto di un medico estetico ho infatti cercato di fare chiarezza su tutte le possibili conseguenze – alcune davvero drammatiche – alle iniezioni fai-da-te, pratica sempre più diffusa grazie a due fattori: un ampio mercato grigio digitale di facile recupero delle materie prime (acido ialuronico e tossina botulinica) e la proliferazione di tutorial su YouTube e TikTok su come eseguire le suddette punturine in totale autonomia, davanti allo specchio del bagno.
Il primo punto è che procurarsi le sostanze da iniettare è davvero abbastanza facile, soprattutto per quanto riguarda l’acido ialuronico che, essendo un dispositivo medico e non un farmaco, è sottoposto a minori restrizioni. Ma non solo:
«essendo percepito come un ingrediente “naturale”, presente nelle formule di tantissimi cosmetici, è considerato erroneamente meno rischioso», avverte Ilaria Proietti, dermatologa, medico estetico e dirigente medico presso l’Università La Sapienza di Roma.
E se, in Europa, le diverse legislazioni locali richiedono sempre l’appartenenza a un albo professionale per l’acquisto dei prodotti da iniettare, in Asia il mercato è molto più libero e, dopo una rapida ricerca in rete, risulta facile trovare un portale farmacologico che venda ialuronico, collagene e tossina botulinica a costi talvolta irrisori.
«Il fatto poi che si tratti di sostanze riassorbibili fa pensare che qualsiasi conseguenza a un eventuale esperimento fai-da-te sia poco grave e duri “solo” qualche mese. Questo, però, non è assolutamente vero e gli effetti di filler iniettati da mani inesperte possono essere irreversibili», continua Proietti.
Nei tutorial disponibili sui social, invece, sembra tutto facile, sicuro e soprattutto economico. Su TikTok e Youtube in pochi secondi molti video forniscono le istruzioni necessarie per risultati, secondo i sedicenti esperti, impeccabili. A questo si aggiunge la nascita della figura degli “injector”, ovvero «figure sanitarie che spacciandosi per professionisti qualificati eseguono punture anche a domicilio, senza alcun titolo per farlo».
I rischi, però, sono altissimi.
«La conseguenza più frequente è procurarsi un’infezione batterica: oltre ai batteri residenti sulla superficie cutanea ci sono quelli derivanti dal make-up che, ovviamente, non è un elemento sterile. La maggior delle persone che si inietta un filler in autonomia pensa, nel migliore dei casi, a disinfettare la zona da trattare, senza struccarla e senza sterilizzare nulla. I batteri che vanno a finire sotto pelle vengono inglobati dall’acido ialuronico causando ascessi, rigonfiamenti e noduli non soltanto anti-estetici, ma doloranti e difficili da curare perché l’antibiotico non riesce a penetrare all’interno del gel iniettato», spiega la dermatologa.
«Se poi, per errore, l’acido ialuronico va a finire in una vena o in un’arteria il rischio è l’ischemia del tessuto in questione. In altre parole, la zona trattata “muore” e il danno è assolutamente irreversibile».
Le cicatrici biologiche
Altra conseguenza è la “cicatrice biologica”: «L’acido ialuronico, stimolando la produzione di collagene, può provocare – sempre se iniettato in modo scorretto – un cambiamento nella struttura del tessuto e creare un rigonfiamento permanente, detto appunto cicatrice biologica», spiega la dermatologa. In alcune zone come la fronte, inoltre, «se iniettato nei vasi oculari, arrivando alle arterie retiniche, può causare addirittura la cecità».
La tossina botulinica fai-da-te non è da meno. Se da un lato è vero che gli effetti sono generalmente tutti reversibili, si parla comunque di un periodo di tempo abbastanza lungo – 6/8 mesi – durante il quale oltre a sopracciglia asimmetriche e fisionomie picassiane, può capitare di: «Vedere doppio (diplopia) o di avere altri deficit visivi importanti causati dall’abbassamento della palpebra (ptosi palpebrale)».
In tutti i casi, poi, non bisogna sottovalutare l’eventualità di una reazione allergica: «Qualsiasi sostanza, anche la più naturale, può essere responsabile di una reazione allergica e se ci si trova in uno studio medico, grazie al cortisone e all'adrenalina, si può correre ai ripari. A casa, invece, l’unica chance è correre al pronto soccorso».
Che iniettare un filler sia una questione molto delicata che richiede competenze estremamente mirate, lo dimostra il fatto che sono sempre di più i corsi proposti specificamente ai medici per offrire loro una formazione teorica e pratica dedicata. L’ultimo nato è il Center of Excellence di Allergan Aesthetics, inaugurato lo scorso anno a Roma e pensato per preparare al meglio a tutte le pratiche medico estetiche più diffuse. 11 tipologie di corsi e svariate ore di workshop interattivi insegnano a fare al meglio e senza rischi quelle punturine che molti pensano di poter fare da soli. Rischiando il peggio, sulla propria pelle.
Beauty Pills
Vivere per sempre.
In questi giorni a Milano (fino al 27 marzo) si svolge il primo Longevity Summit, con talk e tavole rotonde sulla longevità, la salute e anche la bellezza. Io vado, non so voi
Acqua for life
Torna Acqua for life di Giorgio Armani. Trattasi del progetto voluto da Armani che ha come obiettivo consentire l’accesso all’acqua pulita a 1 milione di persone entro il 2030. Negli ultimi 14 anni, l’iniziativa Armani Acqua for Life, in collaborazione con le ONG WaterAid e Water.org, ha raggiuto 800,000 persone in 26 Paesi. Nel 2024 Acqua for Life conta 12 progetti attivi in paesi sparsi in tutto il mondo: dall’India al Malawi, dalla Nigeria al Ruanda.
Yepoda
Yepoda, brand coreano virale tra i giovanissimi (e non solo) ha lanciato il fondotinta cushion The Dewy Day che assicura un effetto “dewy” (un po’ rugiadoso, come se la pelle fosse leggermente bagnata) mooolto di tendenza. Non l’ho provato e non vado pazza per i cushion perché scoprire la nuance giusta è impossibile. Ma per ovviare il problema, Yepoda ha messo a punto un tool tecnologico sul sito che ti permette di trovare il colore giusto. Da provare.
Piccola nota personale
Settimana scorsa ho avuto un confronto, credo e spero finito bene, con uno dei brand che avevo citato nel post.
L’aneddoto mi ha fatto riflettere. Non tanto per il fatto in sé, quanto perché ho capito che anche una semplice perplessità comunicata in questa sede a una piccola community di 700 lettori, sia un gesto con cui i brand non sono abituati ad avere a che fare.
Ma le newsletter sono spazi di libera riflessione e About beauty nasce proprio dall’idea di stimolare un dialogo sulla bellezza che perplessità, critiche costruttive, commenti possano arricchire.
Questo l’obiettivo della mia newsletter per la quale finora ho ricevuto tanti feedback positivi, messaggi di incoraggiamento e attestati di stima. Ringraziando tutti per la fiducia e l'attenzione che dedicate alla lettura di About beauty, spero che con il tempo possiate apprezzare il valore della mia sincerità.
Leggere libera la mente
E non dimenticate che i commenti sono sempre graditi