Catherine Dior, la femminista che ha ispirato Miss Dior
Catherine Dior, la sorella di Christian che le ha dedicato il famoso profumo, era una tipa davvero tosta. Ve la racconto, in breve
Settimana scorsa sono stata a un press trip di Dior per la presentazione delle novità beauty del prossimo semestre che ovviamente non vi posso spoilerare. Ma siccome ho visitato la casa di Catherine Dior, sorella di Christian, ho pensato di parlarvi di lei perché era veramente una donna tostisstima: femminista e rivoluzionaria. Si pensava libera. Lei, per davvero!
Chi era Catherine Dior
Innanzitutto si chiamava Ginette, ma siccome il nome non le piaceva, ha deciso di farsi chiamare Catherine. Come darle torto? Quello che mi ha colpito di lei e che ha vissuto una vita che con la moda e la bellezza non aveva niente a che fare. Si dice che fosse elegantissima, ma quello che è più importante sapere di Catherine è che è stata una grande combattente della Resistenza francese durante la Seconda guerra mondiale. E a partire dal novembre 1941, è stata anche coinvolta nell’unità d’intelligence franco-polacca F2. Ed è stata perfino arrestata a Parigi dalla Gestapo, torturata e deportata nel campo di concentramento femminile di Ravensbrück. Suo fratello Christian, con il quale era legatissima, cercò di ottenere la sua liberazione grazie ai contatti che aveva sviluppato per lavoro con i nazisti e con l’aiuto di un console svedese.
Dopo la prigione e una serie di lavori decisamente poco chic (produzione di esplosivi e in una fabbrica di aeronautica) nel 1952, testimoniò in un processo contro 14 persone responsabili dell’ufficio della Gestapo di Parigi.
Insomma, non so voi. Ma da un profumo romantico, tutto fiori e frutti golosi, con il fiocchetto rosa sul collo come Miss Dior, non mi aspettavo una donna così.
🌸 Dopo la guerra, però, i fiori
Dopo la guerra, Catherine ha deciso di dedicarsi alla sua passione: i fiori. Si è trasferita a Callian (dove sono stata settimana scorsa), in Provenza, e superata anche la crisi economica della famiglia (non bastava la guerra, anche la crisi!), si è messa prima a coltivare verdure prima, fiori poi.

L’amore
Catherine non si è mai voluta sposare, che per l’epoca non deve essere stata una decisione facile. Questo non vuol dire ovviamente che non abbia vissuto grandi amori. Nel 1941, infatti si innamora del fondatore della Resistenza Hervé des Charbonneries e con lui organizza riunioni clandestine della Resistenza nell’appartamento parigino del fratello.
📚 Questo, in grandissima ed estrema sintesi. Giusto per incuriosirvi sul personaggio. A lei è dedicato un libro che vi consiglio di leggere per saperne decisamente di più: Miss Dior: A Story of Courage and Couture di Justine Picardie. E poi c’è anche la serie su Apple TV The New Look.
Il libro lo trovate qui
La sindrome di Ginger Rogers
Sempre parlando di donne toste, coraggiose, libere, mi ha colpito al Salone del Libro di Torino - dove sono stata nel weekend - la presentazione del libro C’era la luna dove l’autrice - Serena Dandini - ha detto una cosa che diventerà il mio mantra:
«Dobbiamo smetterla di avere la sindrome di Ginger Rogers: fare quello che faceva Fred Astaire, ma sui tacchi e all’indietro»
Ma quanto è vero?
Tutti conoscono Miss Dior, ma pochi conoscono l’eroina che l’ha ispirato. Eppure è stata una donna pazzesca. Gli eroi sono molto più conosciuti delle eroine. Anche oggi. Noi dobbiamo essere sempre un po’ Ginger Rogers. E da donna e mamma di due figlie femmine, mi sarei un po’ rotta di tutto questo. Cosa ne pensate?
Beauty Pills
Sexual skincare and politics
Jessica DeFino su The Review of Beauty, scrive un post molto interessante sul rapporto tra lo skincare della vagina e la politica. Ecco cosa scrive:
Ten or twenty years from now, when we look back on this moment in beauty culture, I think the impetus for the “intimate skincare” boom will seem obvious: The government is obsessed with our genitals. Abortion bans, anti-trans laws, Britain’s recent ruling defining “woman” as “biologically female,” the rise of conservative pro-natalist rhetoric, a renewed focus on rigid gender roles, legislation that interferes in citizens’ sex lives — all these policies reduce people to bodies, to parts with prescribed uses. The anxiety produced by this reduction gets cathected onto products.
When the state is policing your body, “intimate skincare” suggests, policing it yourself can restore some sense of control. Or: If your societal worth is determined by your genitals, your genitals better be optimized.
Qui il link per leggere il post
Sì, viaggiare
Quest’estate vado in Islanda in camper. Non sono un camperista convinta. L’ho fatto solo un’altra volta nella mia vita. Ma l’idea mi piace. E questo libro lo devo leggere. Un libro che racconta perché essere camperisti è uno stile di vita e perché i viaggi in camper sono una scuola di sostenibilità e libertà.
Qui trovate tutte le informazioni per partire, dalla scelta del veicolo alle regole da rispettare, dal bagaglio alla cambusa. Le ricerche che spiegano perché la vacanza in camper è più ecologica di una tradizionale e 100 e più mete bellissime e originali per schivare l’overtourism.
Lo trovate qui
Il blush è liquido
Liquido. Tipo gloss o proprio tipo cremina. Il blush ha cambiato texture. È una tendenza forte e chiara. Questo di Max Factor della linea Miracle Pure è clean & vegan, arricchito con acido ialuronico e vitamina E.
Il vantaggio credo che sia proprio questo: che la formula liquida permette di aggiungere principi attivi della skincare. Perché per me non sono comodissimi da applicare, eh! Ma va detto che di solito durano anche di più. A voi piacciono?
Max Factor lo trovate qui
Al prossimo Lunedì.
Ciao Susanna! Il mio primo lavoro, a 19 anni, è stato come assistente alla Attachée de Presse di Dior in Italia. Ci sono rimasta tre anni e ho imparato tutto quello che ho saputo fare dopo nella mia carriera. Lì ho scoperto un mondo alieno fatto di bellezza, eleganza, charme e note olfattive incantevoli. Miss Dior era il "mio" profumo, e abbiamo la stessa età: siamo nate entrambe nel 1947. Grazie per questo tenero ricordo, che mi ha riportato agli anni della mia scoperta del mondo.
Piera