Come trovare il bello dove apparentemente non c'è
Vi racconto il mio recente incidente sugli sci e come sto cercando di trasformarlo in un'esperienza positiva
Lo scorso 2 Gennaio sono caduta sugli sci rompendomi un altro legamento del ginocchio: il primo me lo ero rotto qualche anno fa e dopo un riposo funzionale e una lunga riabilitazione con fisioterapista prima, personal trainer dopo, ero tornata a sciare.
Non sono una grande sciatrice ma, essendo lo sci una conquista che ho raggiunto da adulta, sono (o forse dovrei dire ero) una sciatrice convinta. A ogni pista apprezzavo la meravigliosa sensazione di scivolare sulla neve, la bellezza della fluidità dei movimenti, il vento, l’aria purissima e soprattutto i paesaggi spettacolari, emozionanti.
Riprendere a sciare dopo la prima caduta è stata tosta. Ci è voluta tutta la determinazione che mi contraddistingue.
Questa seconda caduta ha rimesso tutto in discussione. E soprattutto mi ha abbattuto come mai avrei creduto. In fondo è solo un legamento, certo. Ma questo comporta giorni di totale immobilità (e io non so stare ferma), forse un’operazione, sicuramente un intenso lavoro di recupero. Tornerò a sciare? Non lo so. Non posso dirlo ora. Quello che è certo è che tornerò a stare bene, in forma e tonica come prima.
Dovendo stare ferma, in totale riposo, mi sono chiesta, fin dai primi giorni, cosa mi stesse insegnando questa esperienza e cosa potessi fare (oltre a lavorare in remoto, a leggere e guardare qualche serie) in alternativa ai miei allenamenti mattutini e al mio amato yoga. Qui vi racconto cosa ho capito. E la prima cosa è: bisogna sempre trovare il positivo dove apparentemente non c’è.
Meditazione
Sul divano per ore, con computer e kindle in mano, non riuscivo a farmi passare la sensazione di rabbia per essere caduta in una maniera evitabile e per essermi rifatta male. In più ero amareggiata all’idea che magari non potrò più passare quelle splendide giornate sulla neve con le persone che amo di più al mondo. Insomma questo malessere mi spegneva il cuore e l’energia. L’idea di passare un numero x di settimane in questo stato mi abbatteva. Quindi ho reagito e ho iniziato a fare meditazione.
Di app ce ne sono molte. Qui qualche suggerimento:
Headspace (Android/iOS/iPadOS) è tra le più famose. È tutta in inglese (costa circa 58 euro l’anno) e ha vari programmi per ridurre l’ansia, eliminare lo stress e migliorare la qualità del sonno. È in inglese e ci sono anche dei video su Netflix.
Calm (Android/iOS/iPadOS) Meno disegnini, più paesaggi, natura etc. Quest’app è perfetta per calmarsi (ma dai?), meditare e migliorare il sonno
Serenity (Android/iOS/iPadOS) Meditazione e mindfullness. Seria, valida. Ha anche sessioni per smettere di fumare. Io ho già smesso, ma lo dico per chi ancora non ce l’ha fatta
Non sono un’esperta di meditaizone ma ho iniziato a fare 15 minuti al giorno, a volte anche più volte al giorno e mi sono sentita subito meglio.
Journaling, tenere un diario
Scrivere fa bene. Lo sapevate? Soprattutto tenere un diario. Non è una cosa da ragazzin* è un percorso di crescita personale che molti piscologi e quasi tutti i coach consigliano. Perché è un modo per mettere nero su bianco quello che si prova costringendosi ad analizzarsi, a prendere consapevolezza e fare chiarezza.
Ho iniziato a scrivere dal 3 gennaio, il giorno dopo l’incidente, segnando giorno per giorno come mi sentivo. Sia psicologicamente che fisicamente. Ogni mattina notavo, scrivendo, che avevo fatto un pezzetto di strada in più. Sono passati solo 11 giorni dalla caduta e mi sento molto meglio. Sopratutto di testa. Il ginocchio ha i suoi tempi, rispettarli fa parte del lavoro che sto facendo su me stessa.
Allenamento, sempre e comunque
Dovendo stare ferma e potendo solo muovermi con le stampelle ho pensato che avessi bisogno di rafforzare le braccia. Quindi ho iniziato a fare 15 minuti al giorno di pesi per le braccia con Buddyfit, la mia app di allenamento preferita.
Poi tanta isometria sia per gli addominali che per i quadricipiti. Non mollo!!!
Della serie: meglio che niente
Yoga
Un po’ complesso fare yoga. Lo ammetto. Ma anche Shavasana, l’asana che si fa di solito alla fine della pratica stando sdraiati a pancia in su con le mani rivolte verso l’alto, è una posizione attiva, in cui si passano in rassegna con la mente tutte le fasce muscolari (gambe, spalle, collo, braccia, testa e muscoli facciali), ci si concentra di volta in volta solo su una di esse e si cerca di raggiungere la massima estensione possibile. E si respira senza forzatura e, se si è aperti a crederlo, si entra in contatto con il cosiddetto “corpo sottile”, il corpo energetico che convive con quello fisico.
Oltre a Shavasana, nella mia situazione riesco a fare qualche torsione, qualche stiramento del collo e (importantissimo) delle braccia. E poi: esercizi di respirazione a go-go. Poche cose ma efficaci.
E sopratutto, inizio sempre la mia peculiare pratica con un Sankalpa, sapete cosìè?
Dal sanscrito San – la verità più alta - e Kalpa – promessa o voto - il Sankalpa è un impegno, una promessa, un proposito, un’intenzione. Dicono che esprimere un Sankalpa in armonia con quello che si sente crea nell’universo le giuste vibrazioni affinché l’intenzione diventi reale.
Il mio Sankalpa è ovviamente riprendermi, il più presto possibile. E credo che Sankalpa e ortopedia possano convivere serenamente. Che dite?
Beauty pills
🍄 Spuntano come funghi le piattaforme di skincare coreana
Miloon è una delle piattaforme più nuove dove trovate tutto sulla K Beauty: dagli ultimi trend alla nicchia, dai grandi marchi a quelli specifici clean. Tutto, ovviamente all’insegna del glow (di cui ho già parlato abbondantemente nel post 5 Cose che ho imparato della Corea). Glowing a parte, c’è veramente una grande varietà di prodotti.
Qui il sito
👁️ Nuova sfumatura del Kajal Liner di Victoria Beckham
I trucchi di Victoria Beckham sono ottimi. Lo sapevate? E questa sfumatura Jeans è proprio il mio genere.
La trovate qui
👑 Wonder Charlotte!
Ha appena aperto a Covent Garden il nuovo Beauty Wonderland con skinSPA di Charlotte Tilbury. All’interno anche il PillowTalk bar, dal nome della viralissima linea Pillow Talk. Perché la sciura Tilbury (età presunta 52 anni a febbraio, ma abbiamo motivo di credere che ne abbia qualcuno in più) è un fenomeno per la GenZ e per la Alpha. Ai giovanissimi i suoi prodotti dal pack barocco e della formule strepitose piacciono tantissimo. E non hanno torto. Anche a me piacciono.
Per oggi è tutto
Al prossimo lunedì
Una volta il mio gatto ha spezzato un ramo della mia zamioculcas, cosi ho preso una bacchetta e del filo di raso e gli ho steccato il ramo speranzosa. Dopo appena un mese ho rimosso “la steccatura” e il ramo era guarito creando un filamento più resistente (conscio probabilmente di doversi difendere dal gatto!) questo per dire che, come il ramo pure le ossa e i legamenti, con le giuste cure, possono tornare più forti di prima e magari un giorno tornerai a sciare e lo farai con un’esperienza e attenzione maggiori! Ps: io per meditare uso “balance” che trovo ottima e che per il primo anno ha la versione pro gratuita :)
Mi ha fatto davvero bene leggere le sue parole. Io sono totalmente devastata da un’influenza da 5 giorni con febbre alta, non riesco a fare nulla sempre a letto a dormire .. ma anche io ieri ho ripreso in mano un diario .. scrivere solo per scrivere.. tanti carissimi auguri di guarigione