La dieta della longevità
Ne ho parlato con il direttore scientifico di Chenot. Leggete qui cosa mi ha detto. Spoiler: la felicità conta più delle calorie
Si fa un grandissimo parlare di longevità e, come vi ho detto più volte, la longevità è ormai un business inarrestabile nel quale è difficile distinguere il vero dalla fuffa. Quindi ne ho parlato con il direttore scientifico di Chenot, George Gaitanos, perché Chenot è stato uno dei pionieri della longevità e la studiava da molto prima che diventasse un tema così di moda.
Chi era Chenot
Mi piace fare un piccolo passo indietro per inquadrare il personaggio Chenot che ho avuto la fortuna di incontrare e intervistare più volte.
Nato in Francia nel 1934 ma di origini catalane, Chenot è stato uno dei primi a capire e mettere in pratica in un Metodo brevettato che viene replicato tuttora nei centri da lui fondati anche dopo la sua scomparsa avvenuta nel 2020, che per raggiungere il vero benessere e vivere il più a lungo possibile, bisogna combinare un regime dietetico mirato, un’adeguata attività fisica, dei percorsi detox per liberare gli organi dalle tossine accumulate e farli lavorare al meglio, e dei percorsi di rilassamento.
“La salute è l’equilibrio tra il nostro codice genetico, lo stile di vita, l’età e l’ambiente circostante, che si ripercuote sul nostro aspetto fisico e sullo stato psicologico", aveva scritto nel suo libro Curare la salute e vivere sani con il Metodo Henri Chenot (Mondadori).
La sua visione era profondamente in sintonia con la medicina cinese: parlava di equilibrio e di armonia e vedeva le malattie come un sintomo della rottura di un equilibrio psico/fisico globale. Era quindi un concetto profondamente olistico in cui si doveva sempre contemplare l’individuo come un tutto e il percorso come un mix di dieta, sport, abitudini di vita e meditazione.
Non lo trovate modernissimo? Io sì. Per questo, invitata nello splendido relais L’Albereta, in Franciacorta, dove nell’Espace Chenot si propongono svariati percorsi, tutti personalizzati, basati sul metodo messo a punto dal fondatore, ho voluto intervistare il direttore scientifico per capirne di più di dieta e longevità.
Cosa dobbiamo mangiare per vivere il più a lungo possibile e in salute
George Gaitanos – che secondo me somiglia moltissimo a Claudio Baglioni ma in meglio – è un signore di mezza età affascinante ed elegante che dimostra molto meno della sua età angrafica, convalidando che il metodo Chenot funziona.
La sua è una storia lunga: è greco, vive in Svizzera da svariati anni, e ha iniziato la sua carriera molto lontano dai resort a cinque stelle. Racconta infatti di aver cominciato lavorando come fisiologo per la squadra di basket dei Chicago Bulls: «Gli atleti sono molto interessati alla longevità. Non tanto per un tema di salute, ma perché per loro una carriera longeva significa continuare a guadagnare cifre ragguardevoli».
Cosa dobbiamo mangiare per la longevità?
«Tutto ma con moderazione. Consideri anche che noi, italiani e greci intendo, siamo facilitati perché abbiamo per tradizione una dieta ricca di verdure, pesce e legumi. Già attenersi alla dieta dei nostri nonni porterebbe a grandi risultati. Invece ci ostiniamo a mangiare il sushi pensando che sia il cibo più sano del mondo. Secondo me ognuno dovrebbe attenersi alla dieta del posto in cui è nato, alla dieta del territorio. Sarebbe una scelta più sana ed ecologica»
Cibo e buoi dei paesi tuoi
«Esattamente. E senza prese di posizioni talebane. Ovvio che gli zuccheri andrebbero limititati, ma un piatto di pasta integrale con le verdure è ottimo. Idem un bicchiere di vino ogni tanto»
E le proteine?
«Da un lato sono molto importanti, soprattutto in età avanzata, perché ricche di amminoacidi, aiutano a prevenire la sarcopenia, la perdita di massa muscolare che si manifesta con l’invecchiamento. Dall’altro, essendo un fattore di crescita, vanno prese nell’ottica di un allenamento. Mi spiego: quando ingeriamo le proteine è come se il nostro corpo si aspettasse che poi ci muoviamo, smaltendole e nello stesso tempo aumentando la massa muscolare. Se non lo facciamo le proteine si accumulano e questo non va bene. Nell’ottica di un percorso detox vanno infatti fortemente ridotte, almeno temporaneamente. Le faccio un paragone: dobbiamo scaricare le batterie per ricaricarle al meglio. Con le proteine è uguale: dobbiamo eliminarle dal nostro organismo per detossinarlo e poi farlo funzionare al meglio»
È vero che con la menopausa c’è un tracollo?
«Non esageriamo. È una fase della vita come altre e in nessuna fase della vita non c’è qualcosa che possiamo fare per migliorare lo stato delle cose e di conseguenza il nostro metabolismo. Siamo noi gli artefici del nostro destino e le scelte che facciamo, lo stile di vita che decidiamo di adottare determinano in maniera importante quello che succede al nostro corpo»
Sono molto d’accordo. Mi fa degli esempi pratici per aiutare la gente a capire?
«Fare attività fisica sempre, non solo quando si è giovani e si hanno più energie. Bisogna fare sport in qualsiasi fase della vita. E poi: mangiare con moderazione. Rispettare la propria biologia e andare a dormire all’ora giusta, ma anche fare una vita ricca di relazioni (amici e famiglia) e compagnia conta moltissimo»
Cose apparentemente semplici
«Lo sono. E non ha importanza quanti anni riusciamo a vivere ma come li viviamo. La longevità non è solo una questione di numeri. La felicità produce reazioni fisiologiche: molecole positive che hanno degli effetti su tutto l’organismo. La mente e il corpo non sono semplicemente collegati: sono un’unica entità»
La felicità quindi promuove la longevità?
«Esattamente. Sembra scontato dirlo, ma non è così»
Non è affatto scontato. Mi parli anche degli integratori
«Abbiamo perso molti elementi nutritivi nella nostra dieta quindi alcuni servono. Ma non sono dei sostitutivi, sono supplementi. Alcuni sono molto utili per migliorare la longevità. Il NAD (Nicotinamide Adenina Dinucleotide, ndr), per esempio, e i suoi precursori aiutano il corpo a produrre energia e promuovono la salute dei mitocondri. Anche il resveratrolo è utile per riparare le cellule e la spermidina per aiutare l’autofagia. Alcuni di questi integratori noi li inseriamo nel cibo dei menù dei centri Chenot così creiamo il cibo funzionale»
Come si fa a scegliere gli integratori giusti?
«Bisogna avere conoscenze approfondite. Per esempio, il resveratrolo da solo non è ben assimilato dall’organismo ma i suoi precursori si. Difficile sapere queste cose quando si è bombardati dal marketing. Bisognerebbe farsi consiglaire da uno specialista»
Grazie!
Beauty Pills
Ho intervistato Theo James!
Le interviste sono la parte più bella del mio lavoro. Anche quando intervisto personaggi molto meno famosi di Theo. Ma Theo è proprio speciale. Non solo è fighissimo, ma è un uomo intelligente, spiritoso, acuto e gentilissimo.
L’ho incontrato perché è il nuovo testimonial (insieme a Vittoria Ceretti) del profumo di Dolce & Gabbana Light Blue. Lo ha voluto Stefano Gabbana e mai scelta fu più azzeccata. Perché Light Blue è un profumo che parla di mare e Theo - che è di origine greche e ha passato le vacanze della sua infanzia tra la Grecia e l’Italia - con il mare sente un legame fortissimo e speciale. Tanto da collaborare con l’organizzazione Blue Marine Foundation che tra le varie cose si batte contro l’over fishing e la pesca a traino.
Guardare il video del posto qui sotto e capirete di cosa sto parlando
L’intervista la potete leggere qui
Il profumo invece lo trovate qui
Ho provato i solari Filorga
Ho fatto il mio primo weekend lungo al mare (a Ibiza che peraltro vi consiglio) e ho provato i solari Filorga. Top, esame passato. Formule super leggere, tipo olio secco per capirci, facili da stendere, zero appiccicose e grandi performance. Non mi sono scottata, ma neanche arrossata. Li consiglio!
Li trovare qui
Al prossimo lunedì