La generazione Alpha e il beauty
Ossessione o cura di sé? I più giovani amano la cosmetica e usano tantissimi prodotti. Capiamo perché.

Questa settimana ricominciano le scuole, quindi ho voluto dedicare questo post ai ragazz* della generazione Alpha, ovvero quelli nati nella prima decade di questo secolo, focalizzandomi ovviamente sul loro rapporto con la cosmetica.
Generazione Alpha, chi sono?
Gli Alpha seguono la Zeta e quindi, come la prima lettera dell’alfabeto greco, segnano un nuovo inizio. In effetti questi ragazzini sembrano completamente diversi dai loro predecessori.
Iniziamo col dire che sono tanti, tantissimi anzi: «Nel 2025 gli Alpha saranno più di 2 miliardi e la loro generazione sarà la più numerosa della storia», dice Lan Vu, fondatrice e Ceo di Beautystreams.

Oltre a essere tanti, sono anche particolarmente empatici e resilienti.
«Abituati, attraverso i social, a entrare in contatto fin da piccoli con guerre e catastrofi ambientali, hanno maggiori capacità di empatia e resilienza, non hanno cognizione delle norme binarie di genere, sono particolarmente attenti all'ecologia e, grazie alle recenti ricerche sulla longevità, hanno un'aspettativa di vita superiore a chiunque altro prima di loro. Arrivati a 20 anni, inoltre, avranno maggiori capacità di spesa rispetto ai precedenti coetanei (a meno di altri disastri globali)», dice Lan Vu.
E per quanto riguarda il beauty:
«I più giovani preferiscono prodotti etici e brand che diano loro la possibilità di esprimere la creatività personale senza indirizzarla: vogliono essere la tendenza non seguirla».
Zero affascinati dall’allure dei brand, prediligono marchi con uno storytelling di sostanza: non amano la fuffa e non si fanno intortare dal marketing.
Mica male! Che dite?
Sephora Kids
Ovviametne gli Alpha, super appassionati di beauty, sono un’audience molto importante per il business beauty. Che li ha subito etichettati “Sephora Kids” inserendo in questa pseudo definizione sociologica il nome di un brand: ogni volta quindi che si fa una riflessione su questo argomento, si finisce per citare i famosi megastore.
I Sephora Kids non nutrono di una gran considerazione da parte dell’opinione pubblica perché sono dipinti come giovani ossessionati dalla cosmetica, che spendono budget assurdi per la loro età per creme e trucchi usando ingredienti non adatti alla loro pelle.

Sono sempre un po’ perplessa quando si generalizza. Quindi ci tengo a fare chiarezza.
È vero che alcuni ragazzin* sono ossessionati dal beauty ed è vero che spendono troppo comprando prodotti non adatti alla loro pelle. Ma chi è che dà loro i soldi per comprarli? E chi è che invece di dire: «Ma cosa ti sei comprat*?», li asseconda e magari li filma mentre postano la routine beauty per andare a scuola? I genitori! Non è forse con loro che ce la dovremmo prendere?
Da chi pensate che abbiano preso ispirazione le baby influencer?
I loro modelli di riferimento li abbiamo creati noi. Facciamoci un lungo esame di coscienza.
Ossessione o cura di sé?
Non è però tutto negativo. Il fatto che abbiano una maggiore consapevolezza cosmetica non mi sembra una brutta cosa. E il fatto che siano abbastanza sgamati da non farsi intortare dal marketing pure.
Ma come per qualsiasi altra cosa che riguarda i giovani serve un po’ di educazione. Vanno cioè istruiti su cosa possono usare e come lo possono usare. Se perdessimo un po’ di tempo in più per spiegare loro quali sono le creme che devono mettersi, quando e come usarle, quali maschere o scrub possono utilizzare e perché è importante seguire una routine beauty tutti i giorni, magari cresceremmo una generazione più cosmeticamente più preparata e più abituata a prendersi cura di sé.
I Sephora Kids però fanno più notizia.
L’importanza della comunicazione
Settimana scorsa si è parlato molto della comunicazione con gli adolescenti a causa di un terribile fatto di cronaca di cui non ho intenzione di parlare.
Da mamma di due adolescenti però mi interrogo in continuazione su quale sia il modo migliore per entrare in contatto con loro, come capirle, come parlare, come dare loro modo di aprirsi. Non ho una risposta e sono certa di commettere tanti errori. Però non mi arrendo. Continuo a cercare, a provare, cambiare tattiche, ricredemi, tornare indietro, mettermi in discussione, poi riprovare, ricambiare, andare avanti.
Tornando al beauty ho cercato di dare loro l’idea che la cura di se stessi è sempre una buona cosa. Che la costanza della routine fa più di un prodotto figo messo una tantum e che il trucco è truccarsi perché è divertente ed è un modo di esprimere se stess*.
Beauty pills
Dato il tema del post, vi racconto tre prodotti amati dalla Gen Alpha ma che piacciono anche a me
Il mascara di Rare Beauty
È recente la notizia di Selena Gomez diventata miliardaria grazie al suo brand Rare Beauty
Perché Rare Beauty ha tutto questo successo? Perché i prodotti sono ottimi (io ancora non ho trovato un mascara che funzioni bene come il suo e vi assicuro che ne ho provati a pacchi!) e perché i contenuti che lei trasmette sono autentici, zero fuffa: parla di bellezza autentica, di salute mentale, di piacersi anche se non si è più un XS. Selena, una di noi ❤️
Lo trovate da Sephora
I blush di Charlotte Tilbury
Charlotte Tilbury è una signora di 51 anni. Non una gen Alpha, quindi. Ma agli Alpha piace tantissimo. Perché? Perché è una super professionista che fa trucchi professionali, facili da usare e con un pack divertente.
I suoi blush e tutti i prodotti della linea Pillow Talk li trovate qui (e anche da Sephora)
Gli illuminanti
Io non li usavo, poi le mie figlie mi hanno insegnato a usarli e devo dire che il mio makeup ci ha guadagnato. Quindi: mai più senza. Ne sto usando uno di Dior, dopo averne finito uno di Deborah Milano.
Lo trovate qui
Anche per oggi è tutto. Vi aspetto il prossimo Lunedi
Mi raccomando: questa settimana non perdete l’appuntamento con Pitti Fragranze. Io ci sarò perché insieme a Paola Gariboldi ho curato l’installazione The Sound of Fragrance e alle 12 di Venerdi 13 condurremo un talk per raccontarvi il progetto. Con noi saranno presenti i nasi Sonia Constant e Cristiano Canali. E il compositore Alessandro Meistro. Vi aspetto a Firenze!!!