The Lipstick Lesbians, la coppia queer più famosa del beauty
Ho intervistato Alexis e Christina, la coppia lesbo di content creator e fondatrici di un brand di rossetti che lotta contro gli stereotipi della bellezza
A conclusione del mese del Pride, vi propongo l’intervista a The Lipstick Lesbians, il duo di youtuber, content creator e fondatrici del brand di rossetti Fempower, uscita lo scorso sabato su d la Repubblica.
Io le trovo fantastiche ed era da un po’ che volevo intervistarle. L’occasione, oltre al Pride, è che sono state appena nominate personaggi dell’anno da BeautyMatter perché il lavoro che fanno di debunking (demitizzazione) del mondo del beauty è davvero importante. Sono brave, preparate, simpatiche. Quindi, ecco qui cosa mi hanno raccontato.
ps Sotto potete ascoltarle in audio in cui raccontano la loro storia
Chi sono
Si chiamano Alexis Androulakis e Christina Basias Androulakis e si sono conosciute su Tinder nel 2014. Il loro primo appuntamento, in un bar di Tribeca, è stato anche lo scenario della loro prima accesa discussione (su quanto il rossetto sia o meno uno strumento di potere oltre che di vanità) nonché l’occasione per ideare un brand di makeup tutto loro.
Fempower, marchio di rossetti con la missione di promuovere l’empowerment femminile, è nato infatti qualche anno dopo. E a seguire anche l’account The Lipsitck Lesbians, che oggi sui social (TikTok in primis, poi YouTube e Instagram) è sostenuto da una vastissima community di sostenitrici/tori (più di un milione solo sulla piattaforma cinese) ed è conosciuto in tutto il mondo perché sfata miti e luoghi comuni sui cosmetici. Le due, che nel frattempo si sono anche sposate, mettono sotto esame tutti i prodotti: «Noi valutiamo non recensiamo», spiegano.
Ripercorriamo tutto dall’inizio?
Christina «Quando ci siamo conosciute e abbiamo fondato il brand facevamo altri lavori. Io insegnavo e Alexis era una sviluppatrice di prodotti. All’inizio, i primi sei mesi, fu un successo. Fummo anche invitate da Good Morning America (uno dei programmi tv del mattino più popolari in Usa) e avevamo una partnership con 6 organizzazioni per partecipare a delle conferenze sull’empowerment con un audience di migliaia di donne»
Poi cos’è successo?
C «Non vendevamo molto e il Covid è stato fatale. I nostri rossetti avevano formule stupende ma non erano no transfer e sotto le mascherine non duravano. Avevamo investito tutti i nostri risparmi e stavamo fallendo. Inoltre Alexis perse il suo lavoro e contemporaneamente ebbe problemi di salute»
Alexis: «Ero depressa così decidemmo di investire i soldi del viaggio di nozze per andare in un resort in Costa Rica dove avrei dovuto riprendermi. Prima di partire passammo da Sephora per comprare un fondotinta appena uscito di Makeup by Mario. E lì ci venne in mente di fare un video nel quale dovevamo indovinare dove erano realizzati i prodotti. Lo postammo e inaspettatamente divenne virale. Da lì cambiò tutto»
In che modo?
C «Abbiamo capito che indipendentemente dal cosmetico di cui parlavamo, quello che funzionava era ciò che Alexis diceva. Era letteratura cosmetica: contenuti ricchi di informazioni che la gente non sapeva»
Perché The Lipstick Lesbians?
C «Ho pensato: siamo lesbiche, abbiamo un marchio di rossetti, dobbiamo chiamarci The Lipstick Lesbians. Nel beauty ci sono imprenditori gay, imprenditrici donne, ma di lesbiche pochissime. Non ci sentivamo rappresentate. Era giusto chiamarci così. Il nostro intento è stato politico fin dall’inizio»
Vivere in una città come New York vi ha aiutate in qualche modo?
«È stato fondamentale per creare un network. New York ci ha aperto gli occhi sul mondo di possibilità che avevamo a disposizione»
Quali sono stati i commenti più positivi e i più negativi che avete avuto nel tempo?
C «Di positivo ci dicono spesso che siamo una boccata d’aria fresca e che riusciamo a riaccendere l’amore per il beauty. Di negativo invece ogni tanto scrivono che Alexis si trucca male. Ma lei, che è una truccatrice, testa i prodotti non crea look. E poi c’è l’idea sbagliata che il makeup debba servire per coprire le imperfezioni perché non abbiamo diritto di apparire imperfette. Ma a noi la perfezione non interessa. E infatti non usiamo filtri».
La perfezione è uno stereotipo ancora molto forte?
A «Sì. Alcuni content creator fanno dei post in cui mostrano la loro pelle reale, senza filtri per 5 secondi. E tutti a dire: wow! Ma è assurdo. Nessuno dovrebbe avere lo stigma di apparire com’è realmente. La pelle senza pori non esiste. E noi siamo due donne queer no filter. Si ok, usiamo le luci giuste ma a me è capitato di girare dei video anche appena alzata dal letto senza neanche spazzolarmi i capelli»
Luoghi comuni?
A Tantissimi. Il problema è che le regole del gioco sono diverse da paese a paese e questo crea molta confusione e fraintendimenti. Le spiego: in India non c’è neanche l’obbligo di segnlare l’elenco degli ingredienti, in Europa invece ci sono leggi rigidissime e in Corea si producono solari con formule diverse da tutto il resto del mondo. Difficile capire. Per quseto abbiamo avviato il progetto LLAB in cui teniamo corsi di appronfondimento per la nuova generazione di imprenditori e i content creator»
Prossimo step?
A «Proseguire le nostre conversazioni con gli eroi del makeup. Abbiamo incontrato Francois Nars, Charlotte Tilbury, Pat Mc Grath ma anche la vostra Cristina Fogazzi. Poi Lady Gaga e Selena Gomez. Vorremmo allargarci a una prospettiva sempre più internazione e conoscere aritsti da tutto il mondo».
Beauty Pills
Le cartoline profumate di Buly
Nonostante io sia una persona molto digitale (prendo appunti solo sul telefono e pago solo con la carta), ho una particolare affezione per le cartoline. Sono romantiche, non trovate? E queste, di Officine Universelle Buly, sono profumate! Pensate che bello ricevere una cartolina profumata? A me l’idea piace moltissimo
Le trovate qui
Il nuovo profumo di Francis Kurkdjian
Quel gran figo di Francis Kurkdjian (che poi sarebbe anche il direttore artistico di Dior Profumi) ha appena lanciato una nuova fragranza. Si chiamaKurky ed è un eau de parfum gourmand (i gourmand vanno di super moda) che sa di frutta e caramelle. Non fosse stato Kurkdjian avrei detto: bah! Ma trattandosi di uno dei più grandi nasi viventi, che di solito crea composizioni sofisticatissime, mi incuriosisce molto.
Lo trovate qui
Le matite di Huda Beauty
Di Huda vi avevo parlato in un post lo scorso anno. E nonostante le perplessità, la amo. E fa prodotti ottimi. Queste matite/pennarello funzionano sia per il contorno labbra che come rossetto. Sono fantastiche: e durano tantissimo. Consiglio!
Le trovate qui
Al prossimo Lunedì
Vi lascio con un piccolo sondaggio per uno dei prossimi post:
Se ti sono piaciute le cartoline di Buly, ti segnalo i Biblioscents di Aftelier Perfumes (si trovano anche su Amazon)